21.6.06

La bandiera sulla sigaar

Si dice che il calcio è quello sport dove undici persone in calzoncini rincorrono una palla e alla fine vincono i tedeschi... o i brasiliani... o moggi;
per cui non starei troppo a preoccuparmi di eventuali sconfitte: l'importante è non fare altre figure di m... tipo sputi e lamentele inutili da bambini, ma giocare decentemente e poi si vedrà.

Nel mentre, un consiglio al partito trasversale dei gufi: il mondiale sarebbe una bella manifestazione per mostrare del sano tifo di popoli differenti uniti nel fare la bagar per uno sport, un gioco: io tifo la mia nazione, tu la tua e facciamo bagar insieme, cosa impossibile in Italia dato che si fa a cazzotti prima dopo e durante il match...o comunque ci si insulta a vicenda (ma fosse solo quello).

allora dico tifa chi cazzo vuoi ma non gufare che mi vien davvero da confiscarti il passaporto, come all'italico amico di baskjev a Cork, non sapeva quando avevamo vinto l'ultimo mondiale...ecco io uno così in giro per il mondo non ce lo manderei..(gas per te faccio un'eccezione, non sono mica come fidel!!!)

eppoi, almeno, non tifare brasile, troppo facile amico mio...
Ieri pensavo questo: il Brasile ha rotto le palle. Cazzari, casinisti, disordinati, genio e sregolatezza: avete stufato. Mettete la testa a posto, crescete, piantatela con questo ciclotimismo: ora piagnoni, ora euforici, con le facce pittate e la solite ragazzone seminude sugli spalti. Macchiette di voi stessi, bambinoni irrecuperabili. Pensavo questo. Poi mi sono ricordato di Falcao, e di Socrates. Poi ho visto che giocava Roberto Carlos, grazie al cielo.

da wittgenstein

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