13.6.09

Quando controinformazione vuol dire stronzate

Dio salvi Wikipedia!
Ma facciamo in fretta a passare dalla fase in "internet c'è tutto, non servono libri o giornali" o "c'è scritto su Wikipedia quindi è vero" ad una in cui si usa e ci si affida a Internet mantenendo sempre un buon grado di scetticismo.

D'altronde, bufale e falsi scoop sono all'ordine del giorno per chiunque abbia una casella di posta.
E le bufale e i falsi appelli sono duri a morire.

Ad esempio, vi ricordate le varie teorie cospirazionistiche sull'attentato alle Torri gemelle di NY?
Dico, dopo il boom di dvd e conferenze tutte sbugiardate (vedi qui), una ad una, avete sentito un quanlche sostenitore dire: "Minchia che cantonata che ho preso!"? Io no.

Ma con Wiki è pure più difficile.
Chiunque può modificare una voce o aggiungere delle frasi. Per le tematiche più scottanti (Israele, 9/11 ecc) c'è un gruppo di amministratori che controlla prima di consentire le modifiche.

Ma non sempre è così, anzi.
Leggete cosa combina tale Antonio Caracciolo, "che si qualifica come professore di filosofia del diritto presso l'Università La Sapienza di Roma e Coordinatore Provinciale di Forza Italia (link) e gestisce la bellezza di 29 blog (link), gran parte dei quali caratterizzata da particolari posizioni ideologiche e politiche: avversione nei confronti di Israele, simpatie per Hamas e per il neo-nazismo, per i revisionisti, negazionisti e complottisti ecc..."

Ecco perchè quando sento: "I ragazzi della rete sono il futuro" mi girano le balle.
E' un bello slogan ma non vuol dire nulla, la rete è piena di stronzi incompetenti falsi e bugiardi.
Internet è un mezzo, stupendo e dalle infinite applicazioni, ma se una notizia è on-line non significa che è sicuramente vera e giusta.

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