2.8.07

"Mi fanno male i capelli". Monica Vitti, Deserto Rosso, 1964 /2

Dobbiamo a Michelangelo Antonioni parecchie lezioni di cinema. Al contrario. Abbiamo guardato La Notte ricavandone un fondato pregiudizio contro i film zeppi di intellettuali con il bicchiere in mano. Siamo usciti da Deserto Rosso giurando che un film in cui tutti celebravano la fotografia non l'avremmo visto più, se non sotto tortura. Abbaimo guardato Prefessione Reporter per rinvigorire il nostro odio contro i piani sequenza. Dopo Blow-up abbiamo capito che una macchina fotografica in scena porta guai, sotto forma di riflessioni sul mezzo. Dopo Zabriskie Point, con finale esplosivo e musica dei Pink Floyd, abbiamo capito quale potente cosmetico sia la colonna sonora. E gli dobbiamo, di sponda, una dritta sul mestiere del critico. Dopo la proiezione per la stampa di Eros condiviso con Wong Kar-Wai e Steven Sodenberg, la frase sullla bocca di tutti era: "oddio, che brutto l'episodio del maestro..." Poi la notte portò consiglio, e nelle recensioni la parola più fredda era capolavoro.

Ilfoglio, 1 agosto

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