cosi' a destra non cé'la faccio
Il buon Camillo, che mi ha illuminato nelle notti piu' buie del mio travaglio calcio-politico, ora esagera e smaschera i falchetti neocons. Nel parlare delle strategie di Bush e del suo ultimo discorso in cui esalta la lotta al terrorismo, sembra che questa retorica serva non tanto ad avere un mondo piu' libero e sicuro ma a vincere le prossime elezioni al senato. Ora, cinico fino a quel punto, non ci riesco.
Posso capire la realpolitik del baffino (e silvio continua a rosicare), non condivido la guerra preventiva ma mi sforzo di vederne i buoni propositi (non aspettare le catastrofi per intervenire), ma usare lo spauracchio del terrore per le elezioni mi fa tornare un no/new-global da g8 con passamontagna, bomboletta spray che disegna cazzi sui mcdonalds e affanculo tutti gli yankees.
Poi ecco che, dalla altra parte dell' Amerika, quella che noi avremmo votato, arriva il film piu' terrificante del momento, Al Gore in An inconvenient truth. Ma anche qui, sembra che il chiedere un mondo piu' pulito e sicuro, sia un mezzo per guadagnare voti e non il fine, lo scopo.
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