ChinaProdi: No all'embargo UE sulle armi
Nel 2006 fa ridere non permettere ai cinesi di comprarsi quello che vogliono. Anche perchè hanno soldi e risose per costruirsi quello che gli si nega. Pazienza se poi gli acquisti saranno sofisticate tecnologie militari per fare il culo, in maniera sofisticata s'intende, a quelli di Taiwan del mio amico Shii Ming, ex coinquilino di bijltjesapd.
Comunque, così parlò Prodi:
“Il dialogo strutturato in materia di diritti umani svolto sotto la responsabilità dell’Unione Europea – ha dichiarato il presidente Prodi al termine dell’incontro – è uno strumento prezioso cui conferire sempre più incisività e concretezza. Quello dei diritti umani, civili, religiosi e la libertà di stampa sono temi per i quali l’opinione pubblica italiana nutre una particolare sensibilità. Resta fondamentale affrontare la questione dell’embargo alla vendita di armi: occorre continuare a lavorare con i nostri principali partner per giungere all’abolizione dell’embargo”.
fa ridere, amaramente, che per Prodi i diritti umani siano un tema sensibile all'opinione pubblica...come per dire, fosse per me ragazzi, fate come cazzo vi pare, ma sai, da noi i giornali possono dire quello che vogliono, e la gente a queste cose un po' ci tiene...
Bah, c'era da aspettarselo, Prodi stravede per il gigante asiatico, ma leggendo Rampini, brrrrr, rabbrividiamo:
"Ma proprio durante le giornate della sua missione il governo di Pechino ha messo in cantiere almeno tre decisioni che accentuano il carattere autoritario del regime, a riprova che la modernizzazione di questo paese sfreccia su un binario solo, quello economico, mentre è bloccata sulle libertà politiche e i diritti civili.
La prima decisione è stata quella di vietare l'accesso dei giornalisti cinesi alle aule dei tribunali, sicché i processi d'ora in avanti si svolgeranno a porte chiuse. Può sembrare una precauzione inutile visto che Pechino gia esercita la censura sui suoi mass media. Ma nonostante questo ci sono giornalisti coraggiosi che si occupano di scandali di corruzione, inquinamento, abusi di potere. Lo fanno rischiando il posto di lavoro e la libertà: la Cina ha il record mondiale di giornalisti in carcere, almeno 40 secondo Reporters senza frontiere. Ora il loro lavoro sarà ancora più difficile e i tribunali potranno più facilmente calpestare le stesse leggi che dovrebbero applicare.
Il secondo giro di vite riguarda ancora l'informazione. Il governo ha stabilito che d'ora in poi le agenzie stampa straniere non potranno fornire i loro servizi direttamente in Cina, ma dovranno passare attraverso l'agenzia d'informazione dello Stato, la Xinhua. Così anche quella ristretta minoranza che può abbonarsi a un notiziario della Reuters o Agence France Presse, ne riceverà una versione accuratamente 'purgata".
La terza operazione repressiva è un progetto, ma fa venire i brividi. L'hanno rivelata con uno scoop temerario due giornali di Pechino. Ecco di che si tratta: quando si avvicineranno le Olimpiadi del 2008, per presentare ai visitatori una capitale specchiata come una vetrina, le autorità intendono deportare un milione di immigrati poveri, il sottoproletariato delle campagne che svolge i lavori più umili e vive in condizioni degradanti; inoltre per la durata dei Giochi provvederanno al ricovero forzato di tutti i malati mentali (tra i quali magari includeranno qualche dissidente, con tanto di certificato psichiatrico). Questo è il volto oscuro della Cina, che a Prodi non e stato mostrato, ma che riempie voluminosi rapporti delle Nazioni Unite e di Amnesty Internationai: pena di morte, tortura, abusi contro le minoranze etniche, persecuzione religiosa, sfruttamento di lavoro minorile."
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