Shinkichi Tajiri
Come penultima missione per conto di Dio (Mark-Paul Meyer, senior curator del FM) lunedì prossimo vado finalmente ad intervistare questo mitico american-giappo trapiantato in Europa.
Sarà che ho praticamente letto tutto ma la sua vita davvero meriterebbe un film:
Nasce nel 1923 in California da genitori giapponesi e fino alla maggiore età tutto fila via liscio.
Il giorno del suo diciottesimo compleanno é il giorno di Pearl Harbor.
Da lì in avanti, a parte la nota entrata in guerra dell'armata US, capita anche un' altra cosa, meno nota. Inizia una campagna di odio verso ogni tipo di muso giallo: non solo molti locali iniziano ad esporre simpatici cartelli tipo: japs go home, ma addirittura si costruiscono dei "campi di detenzione" dove mettere chiunque abbia parenti giapponesi. Il nostro Shinkichi, americano al centopercento essendo nato lì, viene ugualmete rinchiuso, insieme a tutta la famiglia. Passano tre anni, e l' unico modo per uscire dall'isolamento forzato, è per lui iscriversi all'esercito.
Detto fatto, dopo quasi un anno di addestamento viene sbattuto in prima linea, logicamente i plotoni di mezzi stranieri reietti erano quelli mandati allo sbaraglio. Combatte in Toscana, dalle parti di Monte Cassino, e lì succede la migliore cosa che potesse capitargli: si becca un fucilata in una gamba e viene mandato in ospedale.
A guerra finita, torna a casa ma i simpatici cartelli antigiaps non cessavano, la gente non ne voleva sapere di occhi a mandorla, e all'ennesimo vai a fare in c..., lui invece che in culo viene a fare l'artista a Parigi. Lì, tra le lezioni di Leger e le sue prime sculture, filma una piccola cosa su una pratica ancora non tanto di moda: fumare le canne.Gira The Vipers nel 1955 quando in Europa le canne erano non solo tabù ma praticamente sconosciute a quasi tutti. L'idea era quella di filmare da sballati tutto il processo dell'usare l'hashish o la marijuana: prima rolli, poi accendi, poi lo passi, poi...
Piccolo gioiellino che vince un premio come miglior uso del linguaggio cinematografico.
Ma i soldi continuano a mancare, il supporto del governo americano per i reduci di guerra sta per finire, e gli capita pure di sposarsi... A quel punto decide di cambiare, trova due soldi e si compra un casolare nella campagna del sud dell'olanda, a Baarlo, dove vive tutt'ora e dove andrò a intervistarlo...
to be continued
1 comment:
toi toi toi... in bocca al lupo per domani! G.
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